Vite Parallele/Vol. III

Vite Parallele/Vol. III

Plutarch

Language: Italian

Pages: 1880

ISBN: 2:00367622

Format: PDF / Kindle (mobi) / ePub


Autore classico tra i più fecondi, Plutarco visse nella Grecia dominata dai Romani. A segnare la sua lunga esistenza, così come la sua produzione, fu la consapevolezza della necessità di unire due mondi distanti come quello greco e quello latino. Per questo, nelle sue Vite Parallele procede accostando la biografia di un noto uomo greco a quella di un latino altrettanto celebre, simili per carattere o destino. Nel III volume si narra di Focione e Catone, Dione e Bruto, Emilio e Timoleonte, Sertorio e Eumene. L'ebook edito da Utet completa il testo originale con un notevole apparato di note storiche e critiche e un aggiornato repertorio bibliografico, fruibili in forma ipertestuale.

The Spartans

Galen and the World of Knowledge (Greek Culture in the Roman World)

Money in Classical Antiquity (Key Themes in Ancient History)

Plotinus: On Selfhood, Freedom and Politics (Aarhus Studies in Mediterranean Antiquity, Volume 6)

The Western Way of War: Infantry Battle in Classical Greece

The Making of Fornication: Eros, Ethics, and Political Reform in Greek Philosophy and Early Christianity

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mai esistita con mezzi scarsissimi?216 [ 51, 1] Salpato Apollocrate, Dione si dirigeva verso l’acropoli; le donne non resistettero né attesero che egli entrasse ma corsero fuori, alle porte; Aristomaca217 portava il figlio di Dione, Arete seguiva dietro, piangendo: non sapeva come salutare e rivolgere la parola al marito, dal momento che ella era stata sposata ad un altro. [2] Dione salutò prima la sorella, poi il ragazzo; Aristomaca, avvicinando Arete, disse: �siamo state infelici, о Dione,

disperazione che li portò senza alcuna ragione al suicidio collettivo. [2]Uomini, donne, bambini, liberi e schiavi di ogni età allontanarono dalle mura i nemici accorsi in loro aiuto, attizzarono il fuoco, aggiungendovi loro stessi rami spezzati, pezzi di legno ed altro materiale combustibile. Le fiamme, alimentate continuamente e con ogni mezzo, si propagarono per la città. [3] Mentre essa veniva invasa dalla furia del fuoco che divampava ovunque, Bruto, sconvolto dallo spettacolo, percorse a

accampamenti: essi non erano meno di quattromila38. [ 6, 1] Non molto tempo dopo Mario morì39 e di lì a poco Cinna venne assassinato40. Fu eletto console Mario il giovane41, con l’opposizione di Sertorio perché l’elezione era controlegge. Tornato a Roma42, Silla dovette lottare con i vari Carbone, Norbano e Scipione e li vinse43. [2] La situazione precipitò per la debolezza dei capifazione e per colpa dei traditori44. Sertorio non volle diventare, con la sua presenza �inutile», complice dei

μετὰ στρατιᾶς ἐπιβοηϑήσειν, Σϰιπίωνος δὲ πρòς ἄϰρᾳ τινὶ ναυλοχοῦντος οὐ πόρρω τῆς Ἰτύϰης ἐπὶ τοῖς αὐτοῖς ϰαραδοϰοῦντος. [ 61, 1] Ἔδοξεν οὖν τῷ Κάτωνι τοὺς γραμματοϕόρους ἐπισχεῖν, ἄχρι οὗ βεβαιώςῃ τὰ παρὰ τῶν τριαϰοσίων. [2] Οἱ μὲν γὰρ ἀπò βουλῆς ἦσαν πρόϑυμοι ϰαὶ τοὺς οἰϰέτας εὐϑὺς ἀϕιέντες ἐλευϑέρους ὥπλιζον· τῶν δὲ τριαϰοσίων, ἅτε δὴ πλωτιϰῶν ϰαὶ δανειστιϰῶν ἀνϑρώπων ϰαὶ τò πλεῖστον ἐν τοῖς οἰϰέταις τῆς οὐσίας ἐχόντων, οὐ πολὺν οἱ Κάτωνος λόγοι χρόνον ἐμμείναντες ἐξερρύησαν· [3] ϰαϑάπερ 〈γὰρ〉

perciò, gli atti e gli scritti ad esso relativi diventavano nulli e senza alcun effetto giuridico. [2] Catone non era d’accordo. Quando Cicerone terminò il suo discorso, si levò in piedi per parlare a sua volta: egli concordava nell’ammettere che il tribunato di Clodio aveva solo apportato danni e nessun vantaggio, ma — aggiunse — se tutti i suoi atti di tribuno fossero stati considerati nulli, lo sarebbe diventato anche il governo di Catone a Cipro, dal momento che era da ritenersi illegittimo

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